giovedì 13 settembre 2007

Hotel Rwanda


Un film che assolutamente vi consiglio di andare a vedere è "Hotel Rwanda". E' costruito sulla base di un avvenimento che si è realmente verificato: il conflitto tra le due tribù degli Hutu e dei Tutsi in Rwanda. Racconta l'esperienza di un uomo, Paul, direttore di un albergo, il quale si trova a dover affrontare la terribile realtà di una guerra inutile e sanguinosa. Egli decide infatti di alloggiare nel proprio hotel molti Tutsi, minacciati dall'altra tribù degli Hutu. Quest'albergo si rivela essere un'"oasi nel deserto", un luogo dove non solamente si poteva trovare cibo di ottima qualità e bevande d'ogni tipo, ma, in particolare, un luogo, il solo, che non fosse stato pervaso dalla follia sanguinaria ed assassina che l'ultimo secolo ha dimostrato più volte essere parte della natura umana. Solo l'abilità di Paul (peraltro hutu) nel patteggiare con i vertici militari del governo la salvezza di alcune vite in cambio di denaro e birra (questo era il valore della vita dei tutsi per l'esercito governativo!) impedì a quelle persone di essere uccise, mentre la comunità internazionale richiamava le truppe ed i diplomatici. Il pathos, che il regista e l'attore, Don Cheadle, sono riusciti a far confluire in questo film, è eccezionale. Si tratta di un capolavoro non soltanto estremamente commovente ma anche molto istruttivo in quanto ci informa circa una realtà che a molti resta ancora oggi oscura. Non si può non provare disgusto e rabbia di fronte all'indifferenza dell'Occidente di fronte ad eventi percepiti come distanti dai propri interessi. Emblematico fu l'atteggiamento dell'ONU che si disinteressò del tutto delle tempestive richieste di intervento inviategli dal maggiore generale canadese Romeo Dallaire, comandante delle forze armate (3.000 uomini) dell'ONU. Il Dipartimento per le Missioni di Pace con sede a New York non inviò la richiesta d'intervento alla Segreteria Generale nè al Consiglio di Sicurezza. Nonostante i diversi rapporti presentati alla Commissione per i Diritti Umani dell'ONU, il Consiglio di Sicurezza, a causa del veto USA, non riconosce il genocidio in Ruanda. Inoltre, diversi paesi occidentali mandarono dei contingenti con l'unico scopo di salvare i propri cittadini. Fra questi spiccano il Belgio e la Francia; quest'ultima non solo non volle fermare i massacri (negli anni precedenti aveva armato e addestrato le FAR), ma anzi fiancheggiò le milizie Hutu in ritirata dopo l'arrivo del FPR (tutsi). Gli USA parlarono di "atti di genocidio" nel luglio 1994 (dopo 2 mesi). Da ricordare anche la dissimulata connivenza nei confronti del massacro da parte di alcuni membri della chiesa cattolica, essendo il Ruanda il paese africano più cristianizzato (80% dei credenti), e nonostante Giovanni Paolo II abbia parlato apertamente di genocidio.
Trovare una spiegazione a questa situazione è per me impossibile; i vostri commenti a proposito sono naturalmente ben accetti!
Note: alcuni pezzi sono tratti da http//:it.wikipedia.org

2 commenti:

Chiara ha detto...

Ehi Stella!
Ricordo che noi l'abbiamo visto con la mitica prof.ssa Cricca, e so che non dimenticherò mai la vista di una macchina che procede, ballando mentre passa sopra la strada...asfaltata di cadaveri.
Guardi il film e l'unica cosa che riesci a chiederti è: ma deve proprio essere?

Beppe ha detto...

ciao vale!ti ho linkato,bellissimo film, reale, cruento, splendido praticamente(concordo con sulla scena della strada) poi con l' introduzione di cipriano!